Joachim Löw e la parentesi turca all’Adanaspor

Correva l’anno 2000 e un giovanissimo allenatore tedesco di nome Joachim Löw era reduce da un’amarissima retrocessione in terza divisione tedesca col Karlsruher SC, compagine situata nella zona del Baden-Württemberg (Germania del Sud).

A mister Löw non rimaneva che svincolarsi e aspettare chiamate da altri club come spesso accade, ma l’estate della stagione 2000-2001 stranamente non portava nessun sbocco professionale in patria per il tecnico. Fino a che il destino non intervenne a metà dicembre, portando questo giovanissimo manager alla guida della gloriosa compagine ”arancione” di Adana: l’Adanaspor.

La società all’epoca militava nei bassifondi della Süper Lig, nonostante la presenza in rosa del tedesco ex Verona e Roma Thomas Berthold. A questo punto Low (tedesco anch’esso come l’ex cemtrocampista di Bayern Monaco, Verona e Roma), doveva subentrare al partente Hikmet Karaman, con l’intento di risollevare le sorti di un Adanaspor che doveva scrollarsi di dosso l’ultima posizione e salvarsi il prima possibile.

Dopo un beneaugurante esordio con un pareggio casalingo contro l’Istanbulspor, risalente al 22 dicembre del 2000, la squadra di Adana iniziava a dare preoccupanti segni di cedimento, perdendo partite su partite (di cui la più clamorosa contro il mediocre Siirtspor).
I dirigenti della compagine di Adana, non contenti, iniziavano a mettere pressione sul mister nativo di Schönau, che nel match contro il temibile Besiktas di Nevio Scala schierava una formazione agguerrita, pronta a mettere in difficoltà i bianconeri, bucandoli anche clamorosamente nel primo tempo con Altan Aksoy. Uno scossone dato dal tecnico padovano ai giocatori durante l’intervallo precedeva un ribaltone firmato Bektas e Ahmet Dursun, cancellando il vantaggio e gettando nello sconforto tifosi, società e allenatore tedesco.

Tutti  erano contro tutti ed il preoccupato Joachim Löw si giocava la panchina il 3 marzo 2001 nel match salvezza Antalyaspor-Adanaspor.
Dopo un parziale 1-1 nei primi 45 minuti, nella ripresa l’Antalyaspor schierò Maurizio Gaudino, cambiando gli equilibri di un match, su cui mister Löw non poteva intervenire più di tanto, vista la scarsità di buoni elementi in panchina.
E così al minuto 81 al raddoppio dell’Antalyaspor con gol beffa di Birlik Atilla, suonava il gong della fine dell’avventura del tecnico tedesco in quel di Adana.

Infatti dopo la fondamentale e decisiva gara persa, Joachim Low veniva sollevato dall’incarico per mancanza di risultati, ponendo fine alla sua permanenza nell’élite del calcio turco.
A fine stagione come da copione, l’Adanaspor retrocedeva in 1.Lig ed il suo ex mister tedesco subiva un danno d’immagine, una macchia (forse dimenticata) nella sua carriera da allenatore.
La sorte ha poi voluto che Löw si rilanciasse in Austria fino a diventare poi campione del mondo con la nazionale tedesca nel 2014, mentre la compagine di Adana, dopo essere crollata nelle serie minori, è risalita da pochissimo in Süper Lig.

Storie particolari come sempre ci riserva la Turchia, e tramite questa, in particolare sull’incrocio Löw-Adanaspor, possiamo trarre una morale: dai periodi bui si può benissimo risalire fino a raggiungere con pazienza i massimi traguardi. Da Adana al Mineirazo, un 1-7 che rimarrà per sempre nella storia del Brasile, non c’è poi così tanta distanza.

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