Osmanlıspor: la storia del club ottomano che ha stupito in Europa League

Ultimamente una giovane squadra turca ha attirato le attenzioni su di se in campo nazionale ed internazionale: stiamo parlando dell’Osmanlıspor, che è esattamente la compagine votata da voi qui come la migliore squadra dell’anno appena passato.

E pensare che questo club prima del 2013 nemmeno esisteva, o meglio era inattivo. Il motivo è semplice: l’Osmanlıspor odierno è nato riattivando e modificando il titolo sportivo dell’Ankaraspor. Per capire i successi di oggi, bisogna quindi tornare indietro e capire il mondo particolare e non fruttuoso di una gestione calcistica precedente.

L’Ankaraspor è stata fondata  il 21 marzo 1978 come società polisportiva Ankara Belediyespor, da alcuni elementi politici di spicco della metropoli della capitale turca. Il solo settore calcistico di questa squadra di proprietà delle autorità di Ankara, ha preso parte alle prime competizioni turche nel 1996, dopo aver ottenuto l’iscrizione nella terza divisione dalla federazione. L’allora sindaco della città, nonostante il disinteresse della popolazione e dei tifosi (che hanno sempre tifato, almeno in maggior parte, per l’Ankaragücü), non ha badato a spese, costruendo una costosa squadra che ha saputo raggiungere subito le seconda serie turca, sconfiggendo perfino i rivali concittadini del Petrol Ofisi (gestiti allora da una ricca compagnia petrolifera).

Le seguenti proteste dei cittadini, contrariati riguardo alle ingenti somme di denaro che dal bilancio dell’ente pubblico sono finite nella gestione calcistica del club, non hanno fermato il progetto il quale, viste le ricche casse della capitale e la decisione delle autorità, è andato avanti senza arrestarsi. Finchè nel 2003-04 è accaduto l’impensabile: la squadra di Ankara meno tifata ha ottenuto una promozione clamorosa in Süper Lig, grazie al terzo posto finale conquistato nel campionato di seconda serie.

Per poter dire la propria anche nell’elite del calcio turco, il club di proprietà comunale ha poi acquistato tre ottimi giocatori dal campionato brasiliano: Jaba, Wederson Luiz da Silva Medeiros e Sidney Cristiano dos Santos. Questi atleti sudamericani hanno in seguito lasciato il segno in Süper Lig con questa compagine, che nel frattempo dopo il 2005 si è rinominata, diventando ufficialmente l’Ankaraspor.

Wederson e Sidney hanno ricevuto la cittadinanza turca per meriti sportivi col club di Ankara, diventando rispettivamente Gökçek Vederson e İ. Melih Gökçek (lo stesso cognome del Sindaco della capitale Melih Gökçek, il quale rientrerà in gioco più avanti nel racconto). Ma l’Ankaraspor nella sua storia non ha raccolto solo intrecci politico-sportivi, cambi di nome bizzarri e promozioni sul campo, perchè in questa squadra sono entrate in gioco due storie drammatiche: gli atleti Antonio de Nigris ed Ediz Bahtiyaroğlu (che sono stati autentici protagonisti dell’ultima annata in Super Lig della società nel 2008-09), dopo aver lasciato il club sono entrambi morti prematuramente per problemi cardiaci.

Entrambi i giocatori sono morti in giovanissima età, a causa di infarti causati da gravi problemi al cuore che si sono rivelati fatali.

Ediz Bahtiyaroğlu

Il destino vuole che anche lo stesso Ankaraspor sia ”sportivamente morto”, in quanto nel 2009-2010 l’organo disciplinare anatolico ha rilevato rapporti illeciti (riguardanti alcuni scambi di calciomercato) tra la compagine qui citata e l’Ankaragücü, squalificando poi la squadra comunale dalla Super Lig e dal calcio in Turchia. Il furioso Sindaco Melih Gökçek ha poi provato a fondere le società di Ankara in un’unica entità calcistica, ma questa scelta impopolare è stata frenata dalle proteste dei tifosi più caldi, che non hanno voluto trasformazioni, fusioni o scambi di categoria.

Però il vero capolavoro burocratico, politico e sportivo, l’attuale rappresentante della capitale lo ha realizzato nel 2013: ha usato il titolo sportivo dell’Ankaraspor in 1.Lig, per dare vita a una nuova squadra dai colori sociali viola e oro che poi si sarebbe chiamata Osmanlıspor, per rifarsi a cultura, tradizione e stile dell’impero ottomano, defunto nei primi anni ’20 del Novecento. Dalla 1.Lig 2013-14 (che nell’occasione ha visto straordinariamente scontrarsi ben 19 compagini), è ripartito quindi il progetto calcistico ”made in Melih Gokcek”.

Nel 2014 l’Ankaraspor ha ufficialmente cambiato pelle, diventando con l’assenso della federazione l’attuale Osmanlispor. Col nuovo nome, dei nuovi acquisti (Aminu Umar e Marek Sapara) ed il rinnovato Stadio di Sincan, il club allenato dall’ex Bayern Uğur Tütüneker, ha ottenuto il secondo posto nella seconda serie turca 2014-15 e si è conquistato la promozione nella Super Lig turca. La scorsa stagione ha visto l’arrivo in panchina di Mustafa Resit Akçay, che ha saputo guidare i neo-promossi ottomani al quinto posto in massima serie, conquistando l’accesso in Europa grazie alla squalifica UEFA comminata al Galatasaray per violazioni in ambito Fair-Play Finanziario.

Il resto è storia recente e nota. I nuovi arrivi Pierre Webo, Raul Rusescu, Arthur Moraes (ex Roma, Siena e Cesena), Dzon Delarge, Badou Ndiaye, Adrien Regattin e Adam Maher, pazientemente plasmati da coach Mustafa Resit Akçay (ex di Tavşanlı Linyitspor, 1461 Trabzon e Trabzonspor) hanno dato sostanza, qualità, velocità e mentalità internazionale ad una società, che si è tolta le sue soddisfazioni nell’Europa League 2016-17, dimostrando di avere una rosa forte e completa.

Ed ora nonostante una breve crisi di risultati, che ha visto i turchi uscire dall’Europa League per mano dell’Olympiacos (fattore che ha contribuito le recenti dimissioni dello staff tecnico ottomano), i ragazzi di Ankara sono pronti a continuare a riprendere la marcia verso un desiderato ritorno in Europa, dopo che quest’anno il club ha già assaggiato l’élite continentale, battendo meritatamente avversari come Villarreal, Midtyjlland, Zimbru Chisinau, Nomme Kalju, Steaua Bucarest e Zurigo.

Continuiamo a tenere d’occhio questà realtà (non solo per gli ultras giannizzieri e per i sottofondi musicali particolari, spesso riprodotti durante le gare casalinghe all’Osmanlı Stadium di Sincan), ma soprattutto perchè dal punto di vista dei risultati calcistici il futuro è molto probabilmente dalla loro parte. La squadra ripartirà a breve dalla guida di Hamza Hamzaoğlu, ex tecnico di GalatasarayBursaspor. E l’obiettivo dell’ambizioso club, già dichiarato, è tornare in Europa entro 2 anni.

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